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Lo scultore contemporaneo Vito Mele nasce a Presicce
nel centro del Salento (Lecce) il 29 Marzo 1942, figlio di Salvatore Mele
e Maria Recchia, si trasferisce a 16 anni a Milano e tuttora risiede a Garbagnate
Milanese (Milano).
Durante la sua lunga carriera
lavorativa dirige aziende leader mondiali nel settore della lavorazione
artistica dei metalli. In quegli ambienti conosce i migliori scultori nazionali
e internazionali autori di opere famose al pubblico. Queste frequentazioni
alimentano la sua curiosità artistica negli anni settanta sino a
spingerlo a frequentare la scuola darte presso il Castello Sforzesco
di Milano.
Inizia così la sua avventura artistica
con mostre in Italia e allestero.
Vito Mele è lo scultore la cui ispirazione
di sereno respiro cosmico, ha in luce il potere di ripristinare la scultura
in una posizione di prestigio.
I soggetti non sono cose o persone, ma stati danimo, speranze, emozioni,
un mondo interiore che non é chiuso nel soggettivismo dellartista,
ma trova corrispondenza in quello universale.
Le opere posseggono una forza di comprensione come se fosse lopera
a guardare dentro di noi, leggere i nostri reconditi desideri, non egoistici
ma cosmici, per restituirci allo scorrere del tempo piú consapevoli,
calmi e fiduciosi.
La riduzione dei soggetti alle loro forme semplici, con una propensione
per la forma sferica, riesce a comunicare con forza lidea sottostante,
così come luso dei materiali: il freddo bronzo, che riflette
la luce attirando lattenzione sulla superficie, il ferro, il marmo,
la pietra leccese, ma anche caldi materiali organici come il ciliegio,
rovere, ulivo.
La scultura di Vito Mele non é contemporanea, nel senso che non
rispecchia lagitazione e la transitorietà della società
odierna.
Le tecniche scultoree adottate da Vito Mele sono la fusione a cera persa,
il cesello e la lavorazione a tutto tondo. Vito Mele non trae il suo repertorio
tematico dalla realtà nella sua forma esteriore , bensì
lessenza delle cose. Loggetto scolpito si identifica con gli
elementi universali della spiritualità, spostando quindi lopera
artistica dal mondo delle apparenze a quello della coscienza. Il taglio
geometrico, la sintesi espressiva, rivelano una teoria estetica purista
con accenni al misticismo orientale. È un arte laica che alita
un sereno spirito zen, espressione non di una arrogante soggettività
ma di una condivisibile spiritualità universale, riuscendo pienamente
a comunicare con i fruitori con mezzi essenziali.
Il rigore formale non e privo di pathos. Al di là del senso
di sospensione metafisica palpita una misteriosa energia ed un messaggio
ideologico.
Larte di Vito Mele rinuncia alla rappresentazione di questo mondo
violento, contradditorio, sradicato, insicuro, tormentato, alla ricerca
di valori, ma rende visibile ciò di cui questo mondo ha bisogno:
spiritualità, armonia, equilibrio, serenità.
Nonostante lessenzialità minimalista, e un arte ottimista,
che da fiducia nella possibilità di un mondo in cui condividere
e convivere in pace.
È quindi unarte che rompe il velo del tempo e dello spazio
per consegnarsi alleterno.
NOTA. Lamore per larte
che lo scultore Vito Mele ha sempre manifestato nel corso degli anni,
è allorigine del Museo Mele sito nel Santuario Santa Maria
de Finibus Terrae a Santa Maria di Leuca (Castrignano del Capo
Lecce) ed inaugurato a luglio 2003.
Visita il sito: www.museomele.it
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